Mino Reitano

Mino Reitano – Fonte Instagram

Mino Reitano, fin dalla nascita, e’ orfano della madre la quale muore a 27 anni nel darlo alla luce. Il padre Rocco (1917-1994) invece fa il ferroviere e, nel tempo libero, suona il clarinetto ed e’ direttore della banda musicale del paese di Fiumara. Di famiglia quindi umile, nato a Fiumara, piccolo paesino a 20 km da Reggio Calabria, città dalla quale non si e’ mai staccato, Mino studia per 8 anni al conservatorio di Reggio suonando il pianoforte, il violino e la tromba. A dieci anni e’ ospite della trasmissione televisiva La giostra dei Motivi, presentata da Silvio Gigli.

Muove i primi passi della sua carriera musicale dandosi al rock and roll insieme ai suoi fratelli Antonio Reitano, Vincenzo (Gegè’) Reitano e Franco Reitano (il nome del complesso varia tra Fratelli Reitano, Franco Reitano & His Brothers, Beniamino e i Fratelli Reitano), e con loro partecipa al Festival di Cassano Jonico ed alla Rassegna della musica calabrese; nel 1961 incide il suo primo 45 giri, con le canzoni ‘Tu sei la luce’ e ‘Non sei un angelo’, che gli procura il primo trafiletto su una rivista nazionale, TV Sorrisi e Canzoni (n. 32 del 6 agosto 1961, pag. 36).

Alla fine dello stesso anno si trasferisce in Germania, dove il gruppo e’ scritturato per una serie di esibizioni, tra cui un club in cui suonano insieme ai Beatles (all’epoca The Quarrymen) ai loro esordi (Reitano raccontò in seguito in molte occasioni l’episodio, ed il fatto di aver legato in particolare con John Lennon); rimane lontano dall’Italia per un anno e mezzo. Tornato in Italia pubblica nel 1963 il suo secondo 45 giri, Robertina twist, ed il terzo, Twist time, che passano inosservati. Continua però a suonare in Germania, anche nei locali della famosa strada Reeperbahn di Amburgo, e a pubblicare in quel paese alcuni dischi, inediti in Italia, con il nome di ‘Beniamino’ (ad esempio Der Grobmogul Von Istanbul).

 

Nel 1965 partecipa al Festival di Castrocaro, cantando in inglese ‘It’s over’, un pezzo di Roy Orbison, senza vincere ma piazzandosi in finale. Ottenuto un contratto con la Dischi Ricordi, pubblica nel 1966 ‘La fine di tutto’, versione in italiano di ‘It’s ove’r, e l’anno successivo debutta al Festival di Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, ‘Non prego per me’, in coppia con The Hollies, il gruppo di Graham Nash.

In estate partecipa con ‘Quando cerco una donna’ al Cantagiro 1967. Passa poi alla Ariston Records di Alfredo Rossi e nel 1968 e’ in hit parade con ‘Avevo un cuore (che ti amava tanto)’ (pubblicata alla fine dell’anno precedente e con cui torna al Cantagiro) e ‘Una chitarra cento illusioni’, che supera le 500.000 copie vendute ed ottiene quindi il disco d’argento. E’ grazie al successo di questi brani che pote’ acquistare un appezzamento di terreno ad Agrate Brianza dove costrui’ Reitanopoli, una sorta di ranch di 40 mila metri quadrati in cui portò a vivere l’intero parentado (circa 60 persone nel 1994). Nello stesso anno scrive una delle sue canzoni più significative, ‘Il diario di Anna Frank’, portata al successo dai Camaleonti (e da loro inserita nel loro terzo 33 giri, pubblicato quell’anno, Io per lei); scrive inoltre ‘Quel ragazzo che non sorride mai’, portata al successo da Alessandra Casaccia, e Questo amore, incisa da Palma Calderoni.

Nel 1969 ritorna al Festival di Sanremo con ‘Meglio una sera piangere da solo’ (in coppia con Claudio Villa); nello stesso anno scrive la musica di Una ragione di più, portata al successo da Ornella Vanoni (che ha nuovamente inciso la canzone nel 2008 in duetto con Giusy Ferreri per l’album Più di me), su testo di Franco Califano e della stessa Vanoni, e pubblica l’LP Mino canta Reitano, che contiene tra le canzoni una cover di ‘Prendi fra le mani la testa’, successo di Riki Maiocchi scritto sempre da Mogol-Battisti.

Nell’estate dello stesso anno partecipa al Cantagiro 1969 con ‘Daradan’; l’anno successivo scrive ‘Canne al vento’, portata al successo da Giovanna. Altro successo del periodo e’ ‘Gente di Fiumara’, canzone dedicata al suo paese natale. Sempre nel 1969 ottiene un buon successo come autore con Perche’ l’hai fatto, con testo di Donata Giachini, incisa da Paolo Mengoli (che diventa il brano più noto del cantante).

Dal 1970 al 1975, partecipa a sei edizioni consecutive di Un disco per l’estate, superando sempre la fase eliminatoria. La sua prima partecipazione e’ con ‘Cento colpi alla tua porta’, nel 1971 vince l’ottava edizione della nota manifestazione canora con ‘Era il tempo delle more’, uno dei suoi dischi piu’ venduti; torna a Saint Vincent (dove si svolgevano le finali di Un disco per l’estate) nel 1972 con ‘Stasera non si ride e non si balla’ (ottavo posto in finale), nel 1973 con ‘Tre parole al vento’ (terzo posto in finale), nel 1974 con ‘Amore a viso aperto’ (semifinalista) e nel 1975 con ‘E se ti voglio’ (terzo posto in finale). Sono gli anni in cui inanellera’ una serie di ottimi piazzamenti e riconoscimenti (Cantagiro, Festivalbar, dischi d’oro e tournee in tutto il mondo). Partecipa inoltre per otto anni a Canzonissima, guadagnandosi sempre la finale e classificandosi tra i primi posti.

Nel 1971 recita anche in uno spaghetti western, Tara Poki di Amasi Damiani, incidendo anche la canzone principale della colonna sonora, ‘La leggenda di Tara Poki’. Tre anni dopo incide ‘Dolce angelo’, cover di ‘Sugar baby love’, successo dei The Rubettes, e l’anno successivo pubblica un album, Dedicato a Frank, in cui in copertina si fa ritrarre con Frank Sinatra. Ha poi il grande onore di duettare insieme allo stesso Sinatra a Miami durante il concerto per i festeggiamenti del capodanno 1974.

Non mancano le partecipazioni in numerosi show televisivi e la composizione di sigle musicali, tra cui la più nota e’ ‘Sogno’, dal programma Scommettiamo?, condotto da Mike Bongiorno sulla prima rete Rai nel 1976. Nello stesso anno scrive un romanzo intitolato Oh Salvatore!, storia di un emigrante con alcuni spunti autobiografici, pubblicato dalle Edizioni Virgilio di Milano, opera che riscuote un discreto successo di critica e pubblico. Nel 1977 partecipa al Festivalbar con ‘Innocente tu’; la canzone sul lato B si intitola invece ‘Ora c’e’ Patrizia’, ed e’ dedicata a quella che diventerà sua moglie. Con i fratelli fonda anche una casa di edizioni musicali, la Fremus (che sta per Fratelli Reitano Edizioni MUSicali), che gestirà il fratello Vincenzo, dando vita anche ad una casa discografica.

All’inizio degli anni ’70 Reitano diventa amico di Mariele Ventre, e nel 1973 scrive una canzone che partecipa e vince lo Zecchino d’oro, ‘La sveglia birichina’: il brano ottiene un notevole successo presso i bambini, anche nell’interpretazione di Topo Gigio, che la incide. Scrive inoltre ‘Ciao amico’, che dal 1976 al 1984 diventa la sigla del festival canoro. Nel 1978 torna alle canzoni per bambini, ed incide Keko il tricheco per l’etichetta Eleven, di proprietà dei maestri Augusto Martelli ed Aldo Pagani, la sua nuova casa discografica. Nel 1980 pubblicherà due 45 giri con altre canzoni per bambini, In tre (con sul retro una sua versione di ‘La sveglia birichina’) e un intero album (Le più belle canzoni per bambini), cantando brani come ‘Lettera a Pinocchio’, ‘Bibbidi bobbidi bu’ e ‘I sogni son desideri’.

Nel 1988 si ripresenta a Sanremo cantando ‘Italia’, scritta all’inizio per Pavarotti da Umberto Balsamo. Con questa canzone, che esprime in maniera un po’ enfatica l’amore di Reitano per il suo Paese, arriva solo sesto ma il pezzo e’ particolarmente apprezzato dal pubblico e sarà destinato a diventare un evergreen della musica italiana. Purtroppo questo suo sano ma forse anche ingenuo patriottismo, nato dal suo passato di emigrante, non viene capito da tutti nel mondo dello spettacolo e lo rende oggetto, negli anni seguenti, di un’ironia e di uno sberleffo immeritati e a volte eccessivi.

Al Festival della canzone italiana andrà poi nel 1990 (quindicesimo con ‘Vorrei’), nel 1992 (‘Ma ti sei chiesto mai’, ma non accederà in finale) e nel 2002 (con ‘La mia canzone’, inclusa nel suo ultimo album La Mia Canzone, Le Mie Canzoni, contenente i suoi più grandi successi musicati e diretti dal Maestro Alterisio Paoletti ed eseguiti dalla sua nuova band formata da giovani musicisti di talento: ‘Giovanni Francesca, Giulio Boniello, Marco Colella, Antonio Romano ed il nipote Rocco Reitano, suo stretto collaboratore dal 1988)’. Nel 1992 scrive per Donatella Moretti la canzone ‘Sei tu’, che la cantante perugina include nel suo album Caleidoscopio. Nel 2001 partecipa al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal, storico casino’ di Atlantic City, insieme a Mario Merola, Anna Calemme e Little Tony, e alla trasmissione di Canale 5 La notte vola, un revival degli anni Ottanta condotto da Lorella Cuccarini, dove arriva alla vittoria finale proprio con Italia.

Come attore la sua partecipazione più significativa e’ un cameo nel 1996 nel film Sono pazzo di Iris Blond di Carlo Verdone, nel quale interpreta se stesso con discreta autoironia.

Nel 2007 gli viene diagnosticato un cancro all’intestino: egli affronta serenamente la malattia anche grazie al conforto della sua profonda fede cattolica. Subirà anche due interventi chirurgici, l’ultimo nel novembre 2008, ma nonostante le cure muore ad Agrate Brianza la sera del 27 gennaio 2009. Si spegne guardando la pioggia nel buio dalle finestre della sua casa, mano nella mano con la moglie Patrizia. Il suo ultimo concerto dal vivo si e’ svolto la prima domenica di ottobre 2006 a Pescara, città che ha sempre amato moltissimo, ed e’ stato ripreso in parte dalle telecamere di Rai Tre; nel 2007 ha regalato poi un’ultima commovente esibizione dal vivo nel programma televisivo Piazza Grande su Rai Due. La sua ultima apparizione televisiva, ormai segnato dalla malattia, e’ stata invece quella del 12 febbraio 2008 a La vita in diretta su Rai Uno.

I funerali sono avvenuti il 29 gennaio, nella chiesa di Agrate Brianza. Tra i partecipanti, il conduttore televisivo Mike Bongiorno e i cantanti Gianni Morandi e Adriano Celentano. Lo stesso Celentano, in un’intervista dopo i funerali, lo ha ricordato così: ‘Eravamo amici, la domenica andavo a giocare a pallone da lui’.

Brani musicali di Mino Reitano

Mino Reitano
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Fonte

Sito Ufficiale di Mino Reitano